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I vostri commenti
Ambrosino Visto a Bologna 22.04.00
Film visto a Bologna ore 18,00 purtroppo solo 5 persone: sarà il ponte pasquale. Tuttavia far uscire a Bologna di venerdì santo con quasi trenta gradi la capagira... Il film è bello e meriterebbe altri commenti da parte mia. Molte scene valgono la leadership ma quella di Nicola Pignataro del dente-portachiave è emblematica (sarà che oggi ho mal di denti). Auguri

Antonio Bravo bravo bravo 22.04.00
Bravo bravo bravo ieri sera mi sono emozionato nel vederti nel sentirti nel ripensare alla scommessa che hai fatto. Non ho visto il film e non capisco niente di cinema e di quanto ci sta intorno ma da imprenditore obbligato a scommettere sono ammirato per quanto hai fatto puntando tutto su te stesso e sbancando ieri alla grande il banco del successo un bacione. Antonio

Domenico Non potevo mancare 25.04.00
Forse arrivano in ritardo ma non potevo sfruttare questi pochi giorni di festa per non fare i miei complimenti a chi è riuscito a fare di un film locale un caso nazionale o meglio europeo. Quando a dicembre decisi di andare a vedere questo film ero già entusiasta di vedere molti dei nostri attori interpretare un film nella nostra lingua. Questo film creava un ambiente familiare con quei personaggi, con la nostra lingua (forse troppo accentuata), quei vicoli che per chi vive lontano dalla propria città per lavoro è gradevole, anche se veniva rappresentata la malavita locale. Di certo non si può dire che sia un bellissimo film, ma rimane particolare, diverso e non mi è affatto dispiaciuto vederlo come invece può essere accaduto a molti altri concittadini quasi disgustati per la crudezza di alcune scene. Sono molto contento che non sia rimasto solo un successo locale. Forse perché questo tipo di stile di vita lo si trova un po' ovunque. Comunque sono certo che molti baresi hanno colto solo alcuni aspetti dell'originalità della storia che possono invece aver colto a Berlino. Questo perché siamo tutti dentro questo film che forse non è mai finito. Mi tocca adesso salutarVi perché fra un po' dovrò partire per la Sicilia dove lavoro. Fratelli cercate di gestire il successo e non bruciatevi. La Sicilia mi aspetta e al solo pensiero mi sta per girare qualcos'altro. Comunque spero di portare a Catania tutti i miei colleghi al cinema, non per niente si vede anche casa mia. Auguri di nuovo. A proposito la colonna sonora è fantastica. Cia'

Damon Pereppeppe 26.04.00
Per piacere andate a zappare. La Puglia la state uccidendo con i vostri film del cazzo, da serie B, ma che dico B, C anzi Y. Dicevano che Tomas Milian era un grande attore, e avevano ragione, dicevano che Carmelo Zappulla era il nuovo Marlon Brando, e tu chi ti credi di essere, il nuovo Alfonso Brescia???? Ciao, comunque continua a fare questi film, e il cinema italiano crescerà (?).

Carlo Il senso del nuovo 26.04.00
Solo chi guarda un oggetto da vicino può dire di poterlo ben conoscere e rappresentare;ma chi lo vede dall'interno può anche amarlo. Io penso che chi ha fatto questo film lo sa meglio di chiunque altro. Grazie, detto da uno come me che Bari non l'ha mai amata.

Diego Commento 27.04.00
Chi ha pensato questo film deve essere proprio una *capa gloriosa*!!

Renato Ingenuo, irresistibile 27.04.00
Lacapagira è un film sui sentimenti: sull'amore, sull'amicizia, sulla religione. È un film sulle strade delle nostre città: quelle che non si vedono, quelle che non si frequentano, quelle che non s'illuminano. È un film-verità sulla vita di milioni di persone, su cui solo i più bravi (e i più colti) riescono a costruire una storia cogliendo gli aspetti più autentici e significativi, tralasciando quelli caricaturali. Lacapagira è un film permeato di poesia. Un'elegia che non sfocia mai in malinconia, in rassegnazione, animata com'è dalla carica inesauribile di un'ironia perpetua. Renato. PS: fratelli Piva, sarebbe bello conoscervi.

Massimo Visto il film a Milano 27.04.00
Film visto a Milano il 28 aprile. È una combinazione stupefacente di nauralismo e surrealismo. Ho trovato importante la figura del "borghese" Lillino: veste meglio degli altri, la moglie ha dei barlumi di lingua italiana. Ma egli al pari e più degli altri alimenta lo squallore descritto e ne è coinvolto. Alla fine è toccante la rassegnazione della moglie: ci si nasconde, si ride, si ricomincia

Antonio Complimenti da un barese milanese 28.04.00
Venerdì 28 aprile 2000 ore 22.30 - È la prima di un film coraggioso, originale, bello ma soprattutto VERO!!!! Mi chiamo Tony ho 41 anni ed ho vissuto 23 anni a Bari e 18 a Milano e vedendo il film Lacapagira ho sentito il sapore degli anni trascorsi a Bari... le frasi... i modi di dire... le faccie spocchiose... gli ambienti... insomma tutto!!! Finalmente un film in cui si parla il vero dialetto Barese tanto storpiato da chiunque l'abbia voluto portare in scena! Tutti gli attori del film sembravano aver calcato sempre le scene di un set e a loro va un Bravo di cuore! Curiosando sul sito ho scoperto che Alessandro Piva ('u reggist) non è nato a Bari bensì a Salerno.... non è possibile... venerdì sera dopo il simpatico siparietto finale in compagnia della "COMPAGNIA CAPAGIRA" sono uscito dal cinema Ducale con la convinzione che Alessandro fosse barese! fascje nudd!... la birra Peroni finale è stato un tocco di originalità e di simpatia! Grazie! Adesso RAGAZZI non mollate e continuate a lavorare con la stessa volontà, la stessa umiltà che avete messo nel vostro primo Film!!! Il difficile per voi viene adesso....la riconferma!! Auguri di cuore Tony!!! PS: Se volete bere una birra con me non avete che da farmi un fischio... tramite e-mail, e casa mia sarà "A SFAZIONE"!

Rino Solo questa Bari esiste 04.05.00
Alessandro Piva andò via da Bari perché aveva una passione e oggi ce la restituisce con gli interessi, mica come tanti stronzi che vanno fuori per un po' di boheme e che girano la capa dall'altra parte quando incrociano personaggi come quelli del film. Perché questa fiction è nelle strade della città e non la vede solo chi se ne vergogna, chi frequenta i circoli intellettuali e non produce mai un cazzo. In città solo questa realtà merita attenzione, solo questa cultura può essere esportata perché è autentica e non finisce nei salotti. Bari, la città, è viva per fortuna e qualcuno, senza censure, ne ha colto finalmente il potenziale espressivo. Il film è stupendo: grazie ragazzi, mi sono sentito a casa. Rino

Radium Lacapagira a milano 05.05.00
In una trasferta milanese del nostro circolo del cinema, abbiamo visto il film alla multisala Ducale, dove Carrarmato & C. se la vedono con Kevin Spacey, Denzel Washinghton e la Roberts. In maniera egregia: il 1° maggio allo spettacolo delle 15, c'era praticamente metà sala! Siete veramente forti! E a Piva: bene, bravo, bis! Circolo "Radium" Alessandro, Gigi, Leonardo e Luisa.

Anna Avviso ai milanesi 06.05.00
Ciao, ho visto il film ieri sera a Milano... assieme a me molti altri spettatori. Beh mi sento di dire che questo non è il tipico film dell'esordiente, la cosa che più mi ha colpito è stata la caratterizzazione dei personaggi... "perfetta", "realista al massimo". In questo bisogna elogiare Alessandro ma ovviamente anche gli attori che hanno saputo costruire un piccolo GRANDE film. Concludendo se non l'avete ancora visto andatelo a vedere!!! Se l'avete già visto, ma qualche parola vi è sfuggita o non l'avete ben compresa... andatelo a rivedere!!!

Kokoro Cari Alessandro e Andrea 08.05.00
Cari Alessandro e Andrea, vi scrivo "a freddo", come è mia (credo sana) abitudine, a quasi 24 ore dalla visione del vostro film a Salerno. Innanzitutto, mi ha fatto molto piacere conoscervi, e i vostri interventi col pubblico sono stati veramente acuti e interessanti. È certamente difficile parlare del vostro come di qualunque altro film, ma ci provo. L'uso "estremo" del dialetto è qualcosa che ci voleva, finalmente! Dico "estremo" fra virgolette perché in realtà si tratta di dialetto e basta. Mi ha sempre irritato, nei film, l'uso di un dialetto "addomesticato", o di qualche improbabile forma di "italiano regionale", che puzzava di falso a chilometri di distanza. Avete detto una cosa bellissima e sacrosanta a proposito dell'espressività, anche quella senza dialogo, e sono contento che abbiate avuto abbastanza determinazione da difendere e imporre questa vostra scelta. Sono meno contento della storia che avete raccontato: forse mi aspettavo qualcosa di "estremo" anche lì, ma vedo che hanno prevalso i canoni più consolidati della commedia, sia in fase di sceneggiatura che di regia (qualche esempio: Minuicchio e l'amico che pagano i ragazzini, la moglie che cerca il marito nel bar, la gag col poliziotto). Proprio Alessandro ha ricordato le reazioni irritate di qualche malvivente locale che aveva visto il film. Quello che viene da pensare, alla fine, è questo: "Però, come sono simpatici (e/o curiosi, e/o strani) questi baresi!", come se fossero una razza di sottosviluppati, una versione aggiornata e nostrana del "buon selvaggio". Anche voi avete parlato di un "Bari pride", ma spero tanto che questo orgoglio prenda le strade giuste! Forse verrà un giorno in cui si potrà fare questo tipo di commedia in qualunque dialetto del mondo, ma mi aspettavo un esordio più dirompente anche al di là del fatto linguistico. C'è stata un'autocensura per rendere meno "indigesto" il film, o è stata una scelta chiara? Forse è questo lo scotto da pagare, forse c'è un'inevitabile cattiva coscienza (o quantomeno una cattiva preparazione) dello spettatore, che è portato (magari al di là delle intenzioni degli autori) a soffermarsi sugli aspetti più folcloristici dei personaggi e dell'ambiente, e a ridere alle battute per il fatto stesso che sono in dialetto. Forse quelli che faranno dei film di questo tipo, in futuro, avranno meno problemi, e qualche debito con voi. Questo è quello che mi viene da dirvi ora, ma non è detto che non vi scriverò di nuovo fra un po'. CIAO. Gianfranco Martana

Fabrizia Braviiiiii !!! 08.05.00
Grazie Alessandro, grazie per essere stato così disponibile con noi questo pomeriggio al Romanazzi, grazie di tutto. Volevo farti i miei più sinceri complimenti perché, anche se stamattina ci hai detto che questo film non è perfetto, beh, io penso che sia geniale, e che hai pensato davvero a tutto... la scelta degli attori, della musica, di ogni cosa. Sento davvero molto questo film, grazie a te, ad Andrea, alla grandiosa interpretazione di Dante Marmone, sento molto vicina la mia città... sto incominciando ad essere quasi orgogliosa di essere barese. Continuo a ringraziarti immensamente per tutto quello che hai fatto, anche se inconsapevolmente, per me, inoltre volevo chiederti una cosa: tu hai detto questo pomeriggio che molto probabilmente il prossimo film lo farai su noi ragazzi (se non erro) ma che molto probabilmente non girerai a Bari. Io ti chiedo umilmente di ritornare, anche perché sono convinta che tutti ti accoglierebbero a braccia aperte e sarebbero entusiasti di poter fare un tuo film. Inoltre ti prego di non perdere mai la tua grinta, la tua schiettezza (presenti ora all'inverosimile!!!), so che questi consigli da bambinetta non potrebbero farti una piega, ma spero cmq di essere utile in qualche modo!!! In bocca al lupo!!!! grazie, grazieE, graziEE, GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!
P.S.Ti prego rispondimi in qualche modo! Ti scongiuro!!!!! Fabrizia

Leo Cari Ale Andrea 18.05.00
Colgo l'occasione rispondendo a Kokoro di farvi i miei complimenti per il film. Non sono assolutamente d'accordo con la sua interpretazione dell'idea che volevate dare e soprattutto della crudezza che avreste sottaciuto. Credo invece, che la "commedia" della vita che i personaggi conducono, sia propria di quei personaggi. Non è la fotografia della malavita vera e propria, quella più organizzata, più sotterranea, più spietata che sarebbe anche molto difficile da documentare, ma quella dei poveracci che credono di essere chissà chi, e in fondo non lo vogliono neppure essere, si arrangiano. È quella di chi con lo spaccio non si arricchisce: ci campa, e a volte nella propria fierezza (vedi Sabino) sente anche la pesantezza dello squallido mondo in cui vive. È la fotografia delle mogli che andando a trovare i propri mariti nel carcere di Trani in autobus, raccontano che il consorte "...è state auandate mentre fadeghéve..." e non mentre spacciava. E il contrasto tra questo mondo bonario di gente che si diverte col motorino, con la canna sempre in bocca, con gli scherzi infantili che fanno parte del loro "lavoro", come una battuta può far parte del "lavoro" di un politico, è visibile anche nel film nella scena finale: uno sparo spietato che non si addice a quel mondo; una frase "... oh ca chiss non'so de bàre..." quasi a voler dividere le razze. Non bisogna cercare di più. Questa è la realtà di quei personaggi. Non c'è nient'altro da dire. La foto è riuscita benissimo e l'altra Bari non è sfocata... non c'è: quella è la Bari di quei personaggi. Leo

Simone Fiducia 18.05.00
Trovo il film molto leggero rispetto agli argomenti trattati - mi viene in mente un analogo film danese che invece è molto più duro, "Pusher" - comunque non credo che l'intenzione fosse di fare un film di denuncia sulla malavita barese, quindi... è un bell'esordio, coraggioso e irresistibile, i dialoghi sono così veri! Però la fine mi sembra un po' appiccicata, non risolve niente e non soddisfa, ho sentito in sala parecchi "ma come, è finito così?". So che hai in progetto un finale diverso per l'home-video, sono curiosa di vedere. E grazie per l'incontro di oggi al dams di Bologna!

Marcello Un saluto 31.05.00
Salve sono Marcello Introna, un giovane attore barese. La capa gira è un film fantastico che descrive la vita reale del sotto proletariato barese in maniera tragicomica! Dante è veramente impressionante con la sua mimica, Teodosio Barresi poi un gigante nella scena della "gastemata" ai due cannati! Geniale la scena in cui Abbrescia e Sassanelli vanno a mangiare i cornetti in preda alla terrificante fame "Chimica", geniale anche l'Abbrescia in versione chinato di cocaina. Ad Alessandro Piva vanno tutti i miei + sinceri complimenti, non mi divertivo così tanto al cinema da anni... non a caso ho visto La capa gira tre volte!!! Spero solo che lui sia andato almeno una volta a vedere "Tutto l'amore che c'è" di Sergio Rubini perché io sono uno dei protagonisti! Che dire ancora... tanti auguri e magari un giorno lavoreremo insieme! Salutatemi Francesco Lopez!

Re: un saluto, juanzauk 09.06.00
Marcello jè meghie c riman a cas!!!!!!!!

Armando Cavalli di razza 11.11.00
Sono un ex studente universitario brindisino intendevo ringraziarvi per avermi offerto la possibilità di ricordare piacevoli momenti passati in quel di bari, finalmente una produzione indipendente con le palle fumanti, un film di un realismo schietto, asciutto, tagliente; un film che sicuramente sarebbe piaciuto a Pasolini per il modo in cui è stato girato, ironico a mio avviso in alcune scene "seriose" e crudo in altri momenti, un film azzeccato che ci ha regalato degli attori nascosti chissà dove, veri cavalli di razza, gente vera che conosce la vita di quei luoghi, le abitudini, i vizi, i difetti e ne sa per questo impersonare le vicende e le vicissitudini. Ho letto nei messaggi delle lamentele sulla continuità e la coerenza di alcune scene!!! Come si fa a chiedere alla realtà di essere così come si vuole, la realtà non ha limiti, non ha e non accetta copioni, questa è bari e questi sono i suoi attori e i suoi interpreti tutto il resto non importa un fico secco. un salutone armando

Alex Luciano Mean streets dei poveri 15.12.00
Ciao ho scritto (in ritardo) perché ho visto il film ad ottobre 2000 a Roma. Comunque, essendo stato a Bari per tre mesi, mi sono ben immedesimato nelle atmosfere del film (anche perché ho parenti Pugliesi) e ho apprezzato l'uso imprescindibile del dialetto o meglio di una lingua che fa delle sue cadenze un uso ora comico ora minacciosamente grottesco. Anche il montaggio rende Lacapagira una sorta di Mean streets dei nostri anni 00. ciao c'mba! cumpl'mend!

Alex Il grande inque 18.01.00
Grande ale, il film, che non ero ancora riuscito a vedere, mi è piaciuto un tot. e mi ha pianto il cuore perché, quando sei venuto a parlarne al dams, da Robbiano, io che non l'avevo ancora visto ho goduto parzialmente delle tue narrazioni. ad ogni modo, la proiezione è stata un mezzo macello... ma assolutamente in tono con l'atmosfera del film. non c'era tantissima gente (quelli delle nostre parti, vicino bologna, sono parecchio fighetti e gnegnegne), ma quelli che c'erano hanno gradito. ma la cosa più bella è stata che c'erano due barivecchiani che hanno fatto un casino spropositato.
fumavano, berciavano in dialetto commentando le battute e ad un certo punto uno si è catapultato dalla seggiolina, demolendo una fila di poltrone.
Alché una signora si è alzata e gli ha dato un gran cinque... tutto mentre il film andava avanti. poi si sono scusati e via discorrendo, ma è stato molto divertente. comunque il film è, ripeto, ottimo... a dispetto di alcune cose che avevo letto preparando la scheda di lettura alla visione. se avete bisogno di un soggettista o di uno sceneggiatore non avete che da contattarmi... (a proposito, se ti interessa, ho scritto una sceneggiatura per un corto corto che potrei mandarti in allegato).
aspetto nuove. un brindisi. alex

Domingo Meno solo 05.06.00
"Non bisognerebbe mai parlarne dei film! Prima di tutto perché nella sua vera natura un film è indescrivibile a parole; sarebbe una pretesa vuota. Poi, perché parlandone si scivola in una serie di ipotesi imprigionanti, vischiose, che lo fissano in immagini, stutture, caratteristiche inevitabilmente riduttive. Così che corri il rischio di non riconoscerlo più il tuo film, e, al limite, di dimenticarlo." Sono stato felice che il vostro film fosse qui a New York. É stato magico, oltre le deformazioni del tempo e delle distanze, lacapagira ha mantenuto, relativamente alla mia percezione, la sua identità/entità etnografica e poetica... In relazione ai propositi, obblighi e proporzioni al quale un film deve adattarsi. Ottima cinematografia anche per quei pignoli dei Newyorkesi (presterò attenzione alle possibili recensioni), esperienza tra sogno e bisogno per il mio cuore. Caro Alessandro, ti ho già ringraziato in pubblico, è un regalo inestimabile, un ponte immaginario (solo perché fatto di immagini) con il luogo fenomenale che Bari è, nella sua realtà a me ancora incomprensibile. Il mio apprezzamento viscerale. Il vostro film è abbastanza film per non parlarne. Comunque avrei voluto tanto fare un eccezione a questo estremismo, Alessandro, vi ho aspettato per mesi, peccato che non ci siamo fatti una Peroni insieme... ma spero comunque di cominciare con voi un rapporto d' amicizia e scambio di fruttuose opinioni e credenze. Io, andrò a Bari in luglio con una grande macchina fotografica in Mogano, ho un progetto da completare, iniziare e ricominciare riguardo l'impatto architettonico, paesaggistico e romantico del CEP. Questo film, questa storia, il progetto è un sogno che mi ha tanto consolato e rincuorato, sono contento che ci siano anche in un luogo magnifico e miserevole come la nostra città, persone come voi. Grazie, anche se sono cosi lontano, mi sento meno solo, e con diverse attese e speranze.
Domingo

Lea Bellezza negata 06.06.00
Sì, il film mi è piaciuto. Più dopo a mente fredda che mentre lo guardavo. La ragione è che è un po' "disturbing". Parla di persone e di ambienti che si vorrebbero dimenticare, che suonano volgari, dove tutto è brutto. La cosa che mi ha colpito molto è che non c'era niente di bello. Non un singolo attore era bello o carino, non una singola parte della città era bella o pulita, non una singola parola bella, il sesso squallido. Alessandro ha reso bene l'idea che in certi posti e ad alcune persone la bellezza è negata e pertanto dimenticata. Spero che abbia fortuna. Lui è anche molto simpatico.
A presto, Lea

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